Un progetto come quello di Spadù, lo street food gourmet dedicato al pesce spada che sta velocemente diventando un fenomeno nel comparto della ristorazione lungo la Riviera delle Palme, nasce dall’idea di una coppia di imprenditori illuminati e si sposa perfettamente con la mission del nostro spin-off Eatlab (di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo).
Ma come si diventa un fenomeno?
Giorgio Armani soleva dire “Per creare qualcosa di eccezionale, la mente deve essere implacabilmente concentrata su ogni piccolo dettaglio”.
Per determinare questi dettagli, di concerto con la proprietà ed attraverso una ricerca nel mercato della ristorazione di zona, abbiamo definito l’utente per cui disegnare il locale:
un consumatore raffinato ed attento all’alimentazione,
che ricercasse uno street food di livello ed un’esperienza sensoriale completa,
che partisse dagli occhi per arrivare al palato.
Una volta definito questo, abbiamo progettato l’esperienza utente.
Attraverso una sorta di reverse engineering, ci siamo domandati cosa avrebbe dovuto sperimentare in termini materiali il nostro ideale avventore nell’approcciare il locale. Partendo da questo abbiamo creato una sorta di “to do list” per iniziare una progettazione basata sulla comunicazione.
Quindi, con lo studio di architettura FVArchitects, che si è occupato insieme a noi della realizzazione dell’interior design, abbiamo cercato di coordinare tutto, dall’arredo ai più piccoli particolari, dal menù ai tavoli, dalle frasi sul muro alle confezioni per il consumo, dalla raccolta differenziata ai quadri nel bagno, facendo il più possibile riferimento al logo e all’accento sulla “ù” e ovviamente senza mai perdere di vista il percepito del locale.
Una volta preparato ed impacchettato il tutto abbiamo messo in opera la macchina della realizzazione ed acceso il “richiamo” per il nostro pubblico, lavorando sui canali social in un’ottica di sviluppo della fan base e realizzando un advertising gestita per step, sia online che offline.
Nel primo step abbiamo giocato solo con il nome senza mostrare di cosa si trattasse.
Nel secondo step, quasi un mese dopo, abbiamo mostrato la confezione… ma non il suo contenuto.
Nel frattempo il locale veniva realizzato e la data di apertura veniva stabilita.
Una volta creato l’Hype necessario, ecco che abbiamo mostrato il prodotto in una sequenza di immagini close-up per invogliare e attirare l’attenzione.
Infine nel quarto step, abbiamo divulgato la data di apertura e mostrato la componente umana, ovvero i ristoratori che i nostri utenti avrebbero poi ritrovato nella loro esperienza al locale.
Il risultato all’apertura?… un grande successo.
Ed il progetto è diventato un caso studio di affermazione in un periodo di mercato così difficile.
Se siete della zona probabilmente ne avete sentito parlare.
Spadù, un progetto con l’accento sulla… comunicazione.